Competenza interculturale
Alcuni giorni fa, una ragazza cinese mi si è avvicinata e, prendendo il coraggio a due mani, ha balbettato qualcosa del tipo “Excuse me? Hello… may I talk to you?” Non sembrava intenzionata a vendermi nulla, né tanto meno a incastrarmi in una qualche cerimonia del tè, al che ho pensato “Perché no?”.
Parlando, abbiamo scoperto di abitare nello stesso edificio, lei abita due piani sotto di me. Mi ha raccontato che aveva intenzione di fare un master a New York e l’ultimo ostacolo che doveva superare per ottenere il posto era un test orale d’inglese. Il che spiega anche la ragione per cui voleva parlare con me: migliorare il suo inglese. Si è offerta di farmi visitare la Communication University of China uno dei giorni successivi e, siccome anch’io sto ancora studiando e sono molto interessato alla vita studentesca in Cina, mi sono fatto convincere abbastanza in fretta.
Due giorni dopo ci siamo incontrati di nuovo e abbiamo gironzolato un po’ per il campus. La ragazza mi ha fatto vedere la statua di Confucio al centro dell’Università, e i giochi d’acqua che si snodano su tutto il campus, circondati da pratini all’inglese. Abbiamo parlato quasi sempre inglese. Ho cercato di sfoggiare il mio cinese alcune volte, e ogni volta la ragazza si è messa a ridere divertita, correggendo poi con pazienza i miei toni. Abbiamo parlato della Germania, dell’Europa, degli Stati Uniti e ovviamente della Cina. Ho ripensato a un articolo che avevo letto in precedenza sulla Cina, la cui tesi corrisponde in parte a ciò che mi ha raccontato la ragazza: è difficile a quanto pare, per una popolazione omogenea come la Cina distinguere gli stranieri “o i forestieri bianchi” in base alla loro provenienza. Le ore che ho trascorso con questa ragazza cinese sono state per me un grande arricchimento culturale e personale. Ora guardo la Cina con occhi diversi.
Ah, dimenticavo: il weekend successivo ho ricevuto il messaggio “I made it, America I’m coming!”.
Sull’autore:
Jan Schmitz studia economia. Al momento sta svolgendo uno stage presso LTL Mandarin School, dove si occupa della traduzione e dell’ottimizzazione del nostro sito in tedesco ltl-chinesisch e dei contatti con la Germania.
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